Cinema e Amori
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La Seconda Guerra Mondiale ha lasciato ferite profonde nella coscienza collettiva del nostro paese. Nello sforzo di non dimenticare una pagina così oscura della nostra storia, ci ritroviamo ad essere parte sin dalla nascita di un senso di moralità condiviso, evidenziato da un impegno istituzionale fatto di ricorrenze, celebrazioni, pubblicazioni e dibattiti. Mentre questa ‘tradizione’ resta fondamentale nella costruzione della nostra identità nazionale e dà corpo al significato della stessa educazione, il rischio che corriamo è di una fossilizzazione di quegli eventi che soltanto ottant’anni fa erano agiti da persone reali e ‘vive’.
Dobbiamo guardarci dal trasformare la Memoria in un monumento lontano, austero, difficile da approcciare, per ricordarci delle persone che hanno vissuto in prima persona ciò che noi leggiamo nelle pagine dei manuali: cercare di ‘sentire’, oltre che conoscere.
Il tentativo di Per non dimenticare è quello di dare spazio ad una modalità più intima, domestica: un trauma generazionale che emerge tramite il racconto di una donna a sua nipote.
Vincenzo Merlo ed io abbiamo scritto e co-diretto il cortometraggio Per non dimenticare partendo da una semplice curiosità nei confronti di un monumento commemorativo di Calvi dell’Umbria: una targa vecchia, un po’ sbiadita, che recita i nomi delle vittime dell’eccidio avvenuto nel 1944. In fondo alla lapide, una frase ci rimase impressa: “Il comune, per unanime volontà di popolo, ne tramanda ai posteri i nomi, ricordando quanto sangue costò la libertà”. Ci siamo informati su cosa fosse successo e questa pagina di storia a noi sconosciuta ci ha fortemente attratto.
Alla fase di studio più documentario, per la quale il libro di Ugherio Stentella e Sergio Bellezza L’eccidio di Calvi dell’Umbria, 13 aprile 1944 è stato fondamentale, abbiamo dato spazio ad una ricerca sul campo: siamo andati a Calvi e abbiamo cercato di entrare in contatto con quei calvesi che, per studio, interesse famigliare o personale, avevano molto da raccontare riguardo quella notte. Tramite passaparola, consigli e racconti, siamo riusciti a parlare con testimoni diretti come Vittorio Bettini e indiretti come Luca Racanicchi, nipote di cinque delle vittime della strage nazifascista.
Sempre più ci sembrava una storia che valesse la pena raccontare: ma come? La scelta, dopo alcune ipotesi, è ricaduta su una sorta di “C’era una volta la guerra…” come detto, la questione della Memoria e della sua trasmissione viene troppo spesso affidata solo a libri e manuali, percepita come distante: per questo abbiamo scelto la dimensione del racconto, dedicando il cortometraggio ai nostri nonni. La trasmissione orale, con tutte le sue umane imprecisioni, ha una ricchezza di contenuto difficilmente riscontrabile in altre modalità.
Messo a fuoco l’espediente narrativo, abbiamo scritto la sceneggiatura, scegliendo di candidarci al Premio Rossellini 2024, finanziato dal Comune di Calvi dell’Umbria. Abbiamo vinto, selezionati al primo posto, e ciò ci ha permesso di avere un contributo per realizzare il cortometraggio.
Le riprese si sono svolte, a Calvi, a fine agosto 2024, non senza difficoltà: il budget e i tempi ristretti hanno giocato un ruolo importante, insieme ad altri fattori. Vincenzo ed io, infatti, avevamo un’esperienza limitata nella produzione di un film: questo è il nostro debutto come registi. Da questo punto di vista, fondamentale è stato l’aiuto ricevuto: abbiamo potuto contare sulla grande competenza tecnica dei nostri collaboratori. Stefano Isoli, direttore della fotografia, è stato fondamentale per rendere reali quelle immagini che avevano vissuto solo nella nostra mente, e la vasta preparazione di Gian Marco Isoli è stata preziosa durante le riprese. Mauro Conciatori, inoltre, responsabile del montaggio, ha con pazienza dato forma alle ore di girato che gli abbiamo sottoposto, condividendo consigli e la sua indiscussa esperienza.
Attori professionisti come Paola Sebastiani, Maria Libera Ranaudo, Alessandro Pala Griesche e Antonio La Regina, che da subito hanno dimostrato un grande interesse per la sceneggiatura, hanno reso più facile alcune scelte di regia: ad essere sinceri alcuni di quei ruoli sono stati concepiti anche per gli attori che li hanno poi interpretati. La loro presenza, insieme a quella dei numerosi calvesi che su base volontaria si sono prestati a figurazioni e piccoli ruoli, ci ha permesso di lavorare in un ambiente collaborativo, in cui tutti credevano nel progetto. Proprio questo aspetto ci ha dato più soddisfazione: non volevamo avere la presunzione di raccontare una storia che non era la nostra senza almeno provare a costruire un ponte con la comunità calvese, ma con profonda gioia abbiamo trovato una disponibilità e un interesse sorprendenti da parte delle persone con cui siamo entrati in contatto.
L’incontro con la costituenda sezione calvese dell’ANPI, e la loro decisione di concederci il patrocinio, inoltre, ha rappresentato per noi un grande traguardo, rassicurandoci sulla validità della nostra visione dell'eccidio.
Nonostante “Per non dimenticare” non sia un cortometraggio documentario, volevamo davvero che avesse un sapore reale: l’incontro fortuito con Ljuba Scudieri, antropologa ed etnomusicologa che risiedeva a Calvi, ci ha dato una visione ancora più complessa della storia di questo paese, ed è risultato infine nella nostra scelta della colonna sonora: “Non ti ricordi mamma quella notte” di Dante Bartolini, scoperta nella raccolta “Umbria cantata”, di Valentino Paparelli. Anche questo aspetto è stato centrale per noi: volevamo evidenziare anche come la memoria di eventi così atroci possa nel tempo trasformarsi in un vero e proprio patrimonio culturale. Proprio questa, d’altronde, è una delle peculiarità del genere umano: la capacità multiforme di esprimersi, di trasformare anche la più oscura delle esperienze in qualcosa di bello, in arte.
Il debutto di “Per non dimenticare” è avvenuto il 25 ottobre alla premiazione del Premio Rossellini, nell’ambito della Festa del Cinema di Roma, ospitato dalla Regione Lazio. Da allora ci sono state varie proiezioni a livello nazionale, come il fuori concorso a Le Notti D’Oro, le serate al Calvi Festival fino all’ultima proiezione, nel giorno della Memoria appena passato, al Liceo Classico Francesco Scaduto di Bagheria. Il 6 febbraio scorso, invece, ha avuto luogo un incontro con la Scuola Media di Calvi dell’Umbria, mentre altre proiezioni sono in programma nella regione Umbria, quest’estate.
Titolo originale: Per non dimenticare
Paese di produzione: Italia
Anno: 2024
Regia: Zoe Perfetti e Vincenzo Merlo
Sceneggiatura: Zoe Perfetti e Vincenzo Merlo
Fotografia: Stefano Isoli
Musiche: Claude Debussy Children’s Corner, L.113: II. The Snow is Dancing ft. Martin Jones; Arnold Shӧnberg Verklӓrte Nach, Op. 4 ft. Pierre Boulez, Membres de l’Ensemble Intercontemporain; Dante Bartolini Non ti ricordi mamma quella notte ft. Zoe Perfetti
Cast: Paola Sebastiani, Maria Libera Ranaudo, Ginevra Fracassa, Antonio La Regina, Alessandro Pala Griesche.
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