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Cinema e Amori

Nel film

Corpo e anima

Il sogno di un amore

Ludovica Blandino

Scritto e diretto da  Ildikó Enyedi, Corpo e anima è stato premiato, nel 2017, con un Orso d’oro e uno European Film Award per la miglior attrice (Alexandra Borbély) e, nel 2018, con un Gopo for Best European Film.

Un mattatoio alla periferia di Budapest è l’ambientazione paradossale di una delicata e commovente storia d’amore: un luogo freddo, mortifero e ordinario diventa l’occasione per due anime di incontrarsi e innamorarsi.

Maria, la giovane nuova responsabile qualità del mattatoio, vive in un mondo dominato dal controllo, grazie a cui è in grado di selezionare alla perfezione la carne migliore da destinare alla vendita. Algida, rigida e concreta, ha evidenti difficoltà relazionali e teme l’incontro con l’altro: il contatto la spaventa, mentre sembra più a suo agio maneggiando freddi oggetti metallici, a cui si aggrappa nel momento in cui qualcuno la avvicina.

Endre, il direttore finanziario, ha un braccio paralizzato e vive in solitudine, anche se non ha ancora abbandonato del tutto il desiderio di un contatto affettivo con l’altro: mentre lui apre le finestre per farsi scaldare dai raggi del sole, Maria si ritira nell’ombra non appena questo la sfiora.

Quando i protagonisti si incontrano per la prima volta, l’impatto è respingente: Maria, con la sua concretezza, rifiuta Endre offendendolo, mentre lui le risponde provocandola; al di sotto della superficie, però, entrambi sembrano comunicare all’altro ciò che verbalmente non riescono a dirsi. Il film, infatti, è il racconto di un amore che i protagonisti sognano contemporaneamente, vissuto in una dimensione onirica che, con incredulità e stupore, scopriranno di condividere ogni notte. In questo spazio transizionale, i due protagonisti potranno gradualmente avvicinarsi, annusarsi, toccarsi, riappropriandosi così del loro mondo pulsionale e sensoriale.

Corpo e anima si snoda in un gioco di opposti e contrasti: il sangue rosso è, concretamente, quello degli animali trucemente uccisi, ma anche, simbolicamente, la vita pulsante, l’amore, il sesso; il bianco evoca, al tempo stesso, la pace della foresta innevata e immacolata del sogno, ma anche la freddezza delle mattonelle del macello. Attraverso il sogno, i protagonisti potranno accedere a una dimensione simbolica dove, per esempio, la morte non è solo dissanguamento, ma anche una metafora del sentirsi morire senza l’altro.

Il sogno condiviso di Corpo e anima richiama il concetto di comunicazione inconscia: i protagonisti, che di giorno faticano a avvicinarsi, sembrano infatti darsi telepaticamente appuntamento di notte, pur senza dirselo.

 

Freud (1922, 1925, 1932) considerava la telepatia una modalità particolare e arcaica di trasmissione inconscia, che per verificarsi necessita di un vivo interesse affettivo tra emittente e ricevente. Una simile idea potremmo ritrovarla, in una differente concettualizzazione, nella concezione junghiana di sincronicità (Jung, 1951); questa prevede che, affinché accada una esperienza inconscia condivisa fra due individui, vi sia fra loro una forte connessione emotiva, seppur acausale (ad esempio, pensare a una persona di cui non si ha notizia da tempo e, in quell’esatto momento, ricevere un suo messaggio).

Il vivo interesse affettivo e la forte connessione emotiva esistente tra i protagonisti di questo film possono rendere conto della reciproca capacità ricettiva rispetto alle comunicazioni inconsce che circolano tra di loro. Nel setting analitico parleremmo di concetti quali transfert e controtransfert, identificazione proiettiva, rêverie o modello di campo; infine, anche il concetto di pensiero onirico della veglia (Bion, 1992) dà conto della possibilità di esprimere qualcosa dell’esperienza che si sta inconsciamente vivendo.

In Corpo e anima il sogno condiviso dei protagonisti sembra significare quanto sta avvenendo fra loro a livello di scambi emotivi profondi, non comunicabili verbalmente. Possiamo immaginare, per esempio, che Endre colga, nel gesto di Maria che ritrae il piede dal sole, qualche forma di comunicazione inconscia non verbale che risuona dentro di lui e che poi rielaborerà nel sogno notturno. E possiamo supporre che anche Maria trovi nello sguardo di Endre una analoga comunicazione, che suscita il suo interesse. Sapranno, per loro fortuna, trovarsi nel sogno di coppia che condivideranno ogni notte, fino al momento in cui, forse, non ne avranno più bisogno.  

 

Titolo originale: Testről és lélekről

Paese di produzione: Ungheria

Anno: 2017

Regia: Ildikç Enyedi

Fotografia: Máté Herbai

Musiche: Ádám Balázs

Cast: Géza Morcsányi, Alexandra Borbély, Zoltán Schneider, Ervin Nagy, Tamás Jordán, Zsuzsa Járó, Réka Tenki, Júlia Nyakó, Itala Békés, Éva Bata, Zsófi Bódi, Attila Fritz, Ábel Galambos, Pál Mácsai, Nóra Rainer-Micsinyei, Rozi Székely, Vince Zrínyi Gál

Casa di produzione: Inforg-M&M Film

 

 

 

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