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Cinema e Amori

Editoriale

L'amore e gli amori

Luisa Cerqua e Flavia Salierno

L'amore, tema complesso e affascinante, coinvolge molteplici dimensioni psicologiche, affettive e relazionali, non si limita al semplice sentimento romantico ma è radicato nelle profondità dell'inconscio. Il Racconto cinematografico ne testimonia le infinite sfaccettature.

Per Freud l’amore è strettamente legato alla sessualità, ai desideri inconsci e alle relazioni affettive primarie, in particolare quella con la madre. L'innamoramento è un processo attraverso il quale l'individuo proietta desideri infantili e pulsioni inconsce su un'altra persona, come se quella persona fosse la realizzazione di un ideale di amore e perfezione che ha origine nei primi stadi della vita.

Il concetto di "oggetto d'amore" è centrale in psicoanalisi: l'oggetto d'amore non è mai una persona completamente separata e indipendente dalle fantasie e dai desideri dell'individuo. L'oggetto d'amore diventa il luogo in cui si manifestano e si realizzano conflitti inconsci, tra i quali si trovano il desiderio e la paura, il bisogno di intimità e il timore di essere rifiutati. Questo rende l'amore un'esperienza tanto ambivalente quanto potente.

Melanie Klein osserva che l'amore infantile, specialmente nei confronti della madre, è sempre caratterizzato da fantasie primitive e conflittuali, come l'ideale di una madre "buona" e il timore di una madre "cattiva". Le dinamiche di attaccamento e separazione che si sviluppano durante l'infanzia influenzano profondamente la capacità di amare da adulti. L'amore può essere visto come il tentativo di trovare una "riparazione" di quelle prime ferite emotive, un desiderio di rimettere in ordine e integrare le esperienze conflittuali.

 

La La Land di Damien Chazelle, 2016

 

L'amore in psicoanalisi non è dunque un concetto semplice e lineare, ma un intreccio di pulsioni, desideri inconsci, proiezioni e identificazioni. In molte terapie psicoanalitiche, esplorare l'amore significa affrontare anche le sue ombre: le gelosie, le dipendenze affettive, le fantasie di possesso, il conflitto tra l'amore e il bisogno di indipendenza.

Lamore, dunque, prende le più svariate forme. Assume le sembianze di odio, mistificandole dietro le pieghe della paura della perdita, della gelosia, del possesso dell’altro. Ma può trasformarsi in una passione creativa, che nutre una vita intera, come unarte, uno sport, o il costante studio di una scienza. Può palesarsi al contrario in un mostro ingombrante e cieco, pericoloso tanto da negare la vita, reale o psichica, dell’altro. E può diventare carezza, a sostegno di una esistenza, che senza di esso, sarebbe perduta. Protagonista di tanti film nel corso di questo secolo, comunque merita il tappeto rosso delle attenzioni di chi lo studia, e che non può fare a meno di viverlo. Dovremmo riuscire ad amarci tanto, da vivere fuori dal tempo, dice Fellini in La Dolce Vita. Perché linconscio non ne ha. Lamore, quindi. Gli dedichiamo questo numero, e cerchiamo di raccontarlo.

 

Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino, 2018

 

 

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