Cinema e donne
Nel film
Quattro Oscar, due Golden Globe, un Leone d’oro, cinque Bafta, Povere Creature! del regista Yorgos Lanthimos è un film che può essere visto da varie angolature, un film che merita di essere visto e che si presta ad un’attenta analisi psicologica.
Racconta in primis di Victoria che, incinta, decide di togliersi la vita gettandosi da un ponte. L’atto di chi crede di non avere alternative e che decide di porre fine alla “narrazione di sé” ma che viene riportata in vita dalla genialità di uno scienziato.
Il Dottor Godwin “God” Baxter, un moderno dottor Frankestein, nella magistrale interpretazione di Willem Dafoe, ripescando dalle acque del Tamigi il corpo di Victoria tenta un esperimento fantascientifico: impiantare nel corpo adulto di Victoria il cervello del feto ancora in vita. Nasce così Bella Baxter (Emma Stone), una donna creata in laboratorio, un corpo adulto e il cervello di un neonato in evoluzione. La morte e la rinascita, o la nuova nascita, perché Bella non è Victoria e non è un semplice “prodotto” di laboratorio.
Rappresenta il desiderio dell’uomo di potere sulla morte e sulle scelte altrui, la possibilità di azzerare e ricominciare da capo? Come si vedrà nel film, Bella è solo apparentemente tabula rasa, perché il suo corpo ha degli istinti e delle reminiscenze; come direbbe Basel Van Der Korch “accusa il corpo” e porta memorie e consapevolezze.
Il dottor Godwin, segnato sul volto e sul corpo dagli abusi e dal sadismo del padre, cresce e istruisce Bella volendola proteggere dall’ambiente esterno che rappresenta il male e il pericolo. Una storia di traumi che lasciano segni, orrori e trasformazioni raccontati attraverso i corpi e i sensi.
Nei vari capitoli del film, in un processo interno di “coming of age” Bella si approprierà dell’uso delle sue facoltà motorie e cognitive, farà esperienza del suo corpo attraverso il contatto incontenibile con i suoi impulsi sessuali che lentamente l’accompagneranno verso l’individuazione. Seguendo la teorizzazione Junghiana del processo di individuazione, lo sviluppo dell’Io procede per fasi in cui si confronta con vari archetipi. Il film di Lanthimos ci racconta il viaggio individuativo di Bella attraverso diverse tappe, ognuna segnata da incontri e scoperte che il regista caratterizza con diverse città. Dalla liberazione del Piacere di Lisbona, navigando verso l’Ombra Parigina, arrivando a Londra dove l’Eros lascerà il posto alla Ragione e all’azione.
Un percorso di emancipazione in cui la psiche si incarna nel corpo, attraverso la scoperta del piacere e del dolore, libera da ogni convenzione sociale. Bella sentirà il bisogno di sperimentare e scoprire la sua sessualità che diverrà la chiave per poter vedere garantita la sua affermazione e il suo posto nel mondo.
Il percorso di Bella è un percorso sensoriale e introspettivo, un’analisi e un dialogo con l’inconscio e le parti rimosse di sé; dall’età dell’innocenza alla più profonda consapevolezza, animata da intensi istinti pulsionali e da messaggi di una vita non vissuta. Bella si mostra libera e priva di sovrastrutture e usa il suo corpo come mezzo per raggiungere il piacere, in un’intima esplorazione della sua anima. Impara cosa le piace e chi desidera essere.
Tutto questo accompagnato stilisticamente dalla fotografia del film che fa evolvere le scene dai chiaroscuri iniziali ai colori e alle immagini vivaci.
Il personaggio di Bella è una continua evoluzione, una narrazione a tinte forti dell’emancipazione femminile, che passa dalla totale dipendenza dal maschile, dall’essere selvaggia e amorale, all’empatia e alla valorizzazione dell’individualità. Bella è un prototipo di verità che arriva a “completarsi” quando sviluppa la vera empatia. Povere Creature! è il racconto di un “incontro”, quello di Bella con se stessa, e di una “scoperta”, di una consapevolezza. Bella rompe gli schemi tradizionali, deostruisce la narrazione di uomini possessivi e gelosi, scopre di potersi autodeterminare e, in questo modo, ridefinisce i ruoli.
Bella è una donna “che non deve fare i conti con la vergogna” e non si preoccupa di ciò che la società vuole per lei.
Il dialogo tra morale e etica fa da sfondo a tutto il film: chi sono le Povere creature!, sembrano chiederci i protagonisti di questo viaggio iniziatico in cui anche ciò che appare mostruoso, inaccettabile, amorale, può e deve essere visto, analizzato ed integrato.
Sono forse gli esseri viventi assemblati dal dottor Baxter? Le oche con il muso di maiale o il cane con la testa e il becco d’oca? O è Bella e lo stesso God? O forse, le Povere Creature! sono i “normali”, siamo noi quando viviamo seguendo convenzioni sociali senza logica, alla costante ricerca di potere e affermazione sull’altro.
Analizzando i costumi della società, i ruoli di genere, le dinamiche di potere, questo film affronta i temi della rinascita, della redenzione e del cambiamento e si interroga sulle persone e sul mondo.
Un affondo nell’Ombra Junghiana che si chiude coll’immagine di una donna completa, disposta ad amare chi desidera amare. Una donna consapevole del proprio funzionamento e cosciente di sé, imperfetta e mutevole.
Da burattino a burattinaio?
Titolo originale: Poor Things
Paese di produzione: Stati Uniti D’America, Regno Unito, Irlanda
Anno: 2023
Regia: Yorgos Lanthimos
Soggetto: Soggetto dal romanzo di Alasdair Gray
Fotografia: Robbie Ryan
Musiche: Jerskin Fendrix
Cast: Emma Stone, Mark Ruffalo, Willem Dafoe, Ramy Youssef, Christopher Abbott, Kathryn Hunter, Jerrod Carmichael, Hanna Schygulla, Margaret Qualley.
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